La Loggia non è fatta dalla struttura, ma dalle persone che lavorano ritualmente insieme. Essa è l’unità minima dell’operatività massonica, infatti nel pensiero massonico il soggetto centrale, non è il singolo massone, ma la singola Loggia. Ovvero è l’insieme degli individui uniti nella comune ricerca iniziatica e rituale della conoscenza, della Luce. Le persone mutano, variano e passano, la Loggia invece resta e si trasforma in continuamente. Storie, sentimenti, contenuti sempre nuovi ne riempiono l’involucro, ma essa accumula e sopravvive anche al silenzio del disimpegno umano e della morte. Spesso la Loggia esiste da varie centinaia di anni ed innumerevoli fratelli che non ci sono più, hanno trovato posto tra le colonne. La Loggia è una istituzione, ossia è una organizzazione permanente, quasi immutabile. Grazie alla Loggia il pensiero massonico si preserva e si esprime attraverso i secoli, ma, al contempo, si presenta, variabile nei componenti, mutevole nella funzione e nei contenuti. Essa riunisce in sé i caratteri dell’individualità e della collettività, della soggettività e del l’oggettività. La Loggia è come un fiume la cui acqua scorre e non è mai la stessa, ma nel contempo il suo complesso è sempre uguale.
Che cos’è la Loggia?
L’organizzazione interna delle Logge è fortemente gerarchica, ma tale gerarchia è elettiva, ed ha carattere esclusivamente funzionale, ossia finalizzata a garantire ed organizzare gli strumenti espressivi degli aderenti, ma non ad orientare, indirizzare, controllare, condizionare i contenuti delle loro espressioni. La varietà di questi contenuti costituisce proprio la maggiore ricchezza della Loggia. A tale gerarchia si giustappone l’autorevolezza etica, culturale, personale dei singoli componenti, oltre alla pari dignità di tutti. L’eguaglianza più assoluta, è la specifica dei rapporti interni di Loggia e ciò è sinteticamente espresso nel concetto di fratellanza. La meta che ci si prefigge è la conoscenza completa del nostro essere e dell’universo nel quale viviamo. La ricerca del significato della vita umana poggia però, nel pensiero massonico, sul contributo critico, sull’apporto di tutti. Tutte le verità rivelate, tutti i testi sacri ricevono uguale considerazione, e dato che non ci sono autorità gerarchiche indiscusse ed indiscutibili, ciascuno può ed è tenuto ad esprimere le proprie idee, le proprie convinzioni per apportare al patrimonio comune un ulteriore contributo di conoscenza. Nella Loggia i singoli devono cercare di massimizzare la propria e l’altrui crescita attraverso lavori che privilegino ciò che unisce rispetto a ciò che divide. Non a caso, gli interventi verbali di ciascuno sono improntati ad aggiungere elementi di conoscenza alla discussione, piuttosto che critiche nei confronti di quanto altri hanno precedentemente affermato. Non a caso, per antica tradizione, aprendo i lavori muratori il rituale ricorda che da quel momento sono banditi i principali argomenti che dividono, in particolare politica e religione.
La responsabilità di ogni fratello è grande, non è casuale che un profano venga presentato da due fratelli che garantiscono per lui e dichiarano di conoscerlo bene e di riceverlo nella propria casa, Il legame dopo l’iniziazione continua, e si amplifica. La loggia si ingegna ad estendere le manifestazioni comuni come i funerali, la commemorazione dei defunti, i matrimoni. Allo scopo di ottenere l’armonia nella vita di Loggia l’iniziazione vincola il fratello appena iniziato con un legame particolare agli altri fratelli seduti nel tempio. Chi vive la vita di loggia in piena consapevolezza non solo ha una crescita personale, ma ha anche l’effetto di contribuire alla crescita degli altri. Ciò genera il sentimento di orgoglio della propria loggia. La società cambia continuamente, ma a impedire che cambi volto resta una ferrea e invisibile “quarta dimensione”, quella muratoria, che è prima di tutto dimensione dello spazio simbolico. Ogni Loggia, su un territorio dai precisi confini, esteso specialmente se nella zona non ce ne sono altre, ha una serie di spazi e luoghi significativi, prima di tutto una “porta” simbolica, non marcata da speciali segni architettonici ma conosciuta per tradizione. La sede della Loggia è per ognuno dei fratelli l’estensione naturale della propria casa, la casa comune dove spesso si conservano con ogni cura e si mostrano con orgoglio i beni storici, artistici e archivistici acquisiti o donati dai suoi membri.
Alla stessa maniera le persone della loggia sono considerate dai fratelli come l’estensione naturale della propria famiglia biologica. A chi ha cercato a tutti i costi analogie con altri tempi, altri luoghi e altre culture è apparsa tribù metropolitana, clan mediterraneo, moderna consorteria o fazione. Ai massoni piace sottolineare l’unicità storica e sociologica della fratellanza, a erogare i riti di passaggio di appartenenza e di conferma di identità. La Loggia ama porsi e pensarsi nei termini di una piccola patria autonoma, una città nella città.