I diversi aspetti del simbolismo del sale derivano dal fatto che esso è estratto dall’acqua del mare mediante evaporazione: esso è, secondo L.C. de SaintMartin, un fuoco liberato dalle acque, al tempo stesso quintessenza ed opposizione. Nella mitologia giapponese, la divinità creatrice “Izanagi” con il sale estratto dalle acque primordiali, costituì il mondo. Con significato opposto invece, il granello di sale mescolato all’acqua e sciolto in essa, è un simbolo tantrico del riassorbimento dell’io nel Sé universale. Il sale è ad un tempo mezzo di conservazione di alimentì e di distruzione per corrosione. Per questo il suo simbolo si applica “alla legge delle trasmutazioni fisiche come alla legge delle trasmutazioni morali e spirituali” (Devoucoux M. Etudes d’archeologie traditionnelle, Etudes traditionelles, Parigi 1957). Il Cristo come sale della terra (Matteo. 5, 13) rappresenta senz’altro la forza e la salvezza, ma anche la protezione contro la corruzione. Dobbiamo indubbiamente attribuire a questa proprietà l’uso del sale come mezzo di purificazione nello Shintóismo: lzanagi, ritornando dal regno dei morti, si era purificato nell’acqua salata del mare. La virtù purificatrice e protettrice del sale, è utilizzata nella vita corrente giapponese come nelle cerimonie “Shintó”: la raccolta del sale è oggetto di un importante rituale. Posto in piccoli mucchi all’ingresso delle case, sul parapetto dei pozzi, agli angoli dei terreni di lotta, o sul suolo dopo le cerimonie funebri, il sale ha il potere di purificare i luoghi e gli oggetti che inavvertitamente venissero contaminati.
Il sale
Condimento essenziale e fisiologicamente necessario alla vita il sale è evocato nella liturgia battesimale. Sale della saggezza, e perciò simbolo di nutrimento spirituale. Il carattere penitenziale che talvolta gli si attribuisce è quanto meno secondario. Per gli stessi motivi, il sale era un importante elemento del rituale ebraico: ogni vittima doveva essere consacrata con il sale. La consumazione in comune del sale ha talvolta il valore di comunione, di legame, di fraternità. Si divide il sale come si divide il pane. Combinazione, e dunque neutralizzazione, di due sostanze complementari, il sale è, oltre che prodotto finale, anche formazione di cristalli cubici: questa è l’origine del simbolismo ermetico. Il sale è la risultante e l’equilibrio delle proprietà dei suoi componenti. All’idea di mediazione si aggiungono quelle di cristallizzazione, di solidificazione, ed anche quella di stabilità, come precisa la forma dei suoi cristalli.
(Avalon A., Il potere del serpente, Roma 1968).
Il sale è simbolo di incorruttibilità. Per questo l’alleanza del sale indica un’alleanza che Dio non può infrangere (Numeri, 18,11; Cronache 13,5. Levitico 2,13) Questa fa riferimento al sale che deve accompagnare le oblazioni. In quanto sale dell’alleanza, deve esser presente in ogni sacrificio. Per i Semiti consumare insieme il pane e il sale significa stringere un’amicizia indistruttibile. Le tribù nomadi del deserto sapevano che il sale è vita, perché una dieta senza sale nel deserto conduce rapidamente alla morte. Identico significato si trova in Filone Alessandrino, quando descrive il nutrimento dei Terapeuti durante il Sabato: esso è composto di pane, di sale, d’issopo (l’erba della purificazione) e di acqua chiara. I pani dell’offerta erano accompagnati dal sale. In virtù del carattere rituale, l’uso del sale sarà adottato dai cristiani nel corso di digiuni, battesimi, eccetera.
(Joubert Annie, La notion d’alliance dans le judaisme, Paris 1963 pag.47, sg.).
Il sale può avere un significato simbolico del tutto diverso e opporsi alla fertilità. I Romani spargevano il sale sul suolo delle città che avevano raso a terra, per renderlo sterile per sempre. I mistici paragonano talvolta l’anima ad una terra salata o, al contrario, ad una terra fertilizzata dalla rugiada della grazia; «che scompaia la salsedine dell’antica condanna», (Guglielmo di SaintThierry, ispirandosi al Salmo 106, 34.) La terra è sterile perché salata, dirà ancora Guglielmo, citando un testo di Geremia, (Geremia, 17, 6). Tutto ciò che è salato è amaro. L’acqua salata è quindi un’acqua di amarezza, che si oppone all’acqua chiara fecondante. Parlando di sale esiste una contraddizione di fatto si dice che il sale sia la sintesi dei due elementi precedenti Zolfo e Mercurio ma normalmente quando parliamo di sale ci riferiamo al sale marino mentre la sintesi dei due principi precedenti da origine ad un altro elemento: Il Cinabro.