L’iniziazione ha lo scopo di ottenere una “trasformazione”, una trasformazione però, che non si può ottenere all’istante, ma che esige un lavoro costante e metodico. Si tratta di dirozzare il nostro essere, intellettualmente e moralmente, per liberare lo spirito. L’iniziazione massonica, è di tipo collettivo, ed indica la perpetua aspirazione dell’Ordine a non confinarsi unicamente nell’opera individuale di liberazione dei suoi adepti, ma di realizzare anche un’opera a carattere sociale: il miglioramento materiale, morale, e spirituale dell’umanità. Al percorso massonico è associata “l’Arte Regia”, l’Alchimia. Al simbolismo di questa antichissima arte, è legato buona parte del percorso in questo grado. Naturalmente e non ci stancheremo di ripeterlo la trasmutazione che cerchiamo di ottenere è allegorica, ed il massone deve operarla su se stesso, perché l’oro è il simbolo di ciò che è puro e perfetto come il cuore di colui che ha percorso dentro di se il cammino di perfezione. Il valore profondo e sostanziale dell’iniziazione, non risiede nella sua espressione manifesta, ma nella sua dimensione invisibile, occulta.
L'iniziazione
Essa opera a livello individuale, ma si estende a tutta la comunità. L’iniziazione riguarda l’individuo in quanto entità singola, ma se gli iniziati sono organizzati in una comunità per l’appunto iniziatica, il beneficio si estende ad ogni membro del gruppo stesso. L’iniziazione massonica può essere data solo all’interno di una Loggia. Nella metafora moratoria, gli individui sono i mattoni, le pietre che compongono il tempio, la cattedrale, e questo edificio, si identifica prima con la Loggia e poi, con l’intera Muratorìa Universale. Individuo e comunità nella Libera Muratorìa sono entrambi e contemporaneamente operatori attivi e soggetti passivi dell’iniziazione, in una condizione di reciproco scambio. L’iniziazione dà il via al lavoro individuale di perfezionamento del singolo massone, allo sgrossamento ed alla levigatura della pietra grezza che è in noi, ma è la Loggia di appartenenza che oltre ad aprirne la porta, fornisce anche in modo costante gli strumenti per portarlo a compimento. Il confronto continuo con gli altri fratelli liberi muratori, la simbologia presente nel tempio ed i rituali usati durante i lavori, cooperano a stimolare, sostenere e compiere il viaggio iniziatico, che comincia con l’accettazione del profano nella Libera Muratorìa e che continua per tutta l’esistenza umana.
L’iniziazione è un processo, che evidenzia si un inizio, ma non una fine, che riguarda si il singolo, ma si svolge nella collettività. Essere iniziati significa rinascere a se stessi in modo diverso. L’iniziazione corrisponde ad un processo volontario di estraniazione dal mondo profano, dal mondo caotico della materia, per ricevere, grazie ad una catena ininterrotta, un’influenza spirituale. Quest’ultima mediante il lavoro attivo su se stessi, permette all’iniziato di rettificare a poco a poco la pietra simbolica interiore rappresentata dalla successione degli sforzi necessari per raggiungere la perfezione agognata. L’iniziazione deve avviare il candidato alla via di realizzazione personale, consistendo essenzialmente nella trasmissione di un’influenza spirituale. Questa “benedizione” viene conferita dal maestro, egli stesso iniziato, al discepolo, in grazia di una catena ininterrotta che di maestro in maestro, ricollega l’iniziatore alle origini.
Come i simboli, anche i rituali non sono fini a se stessi, ma rappresentano piuttosto un mezzo di accesso, in quanto veicoli di simbologia. Partendo dal caos, il rituale attua un ordine e un’armonia all’interno del gruppo. Il rito ha luogo in un tempo allegorico, da mezzogiorno a mezzanotte, quale che sia l’ora effettiva di inizio dei lavori. Le pareti del tempio, una volta sbarrate le porte, diventano un recinto consacrato. Una volta lasciate le passioni o i metalli all’esterno, ogni fase del rituale prepara man mano, un clima di ricettività e di apertura interiore. Rituale e simbolo costituiscono gli elementi essenziali di ogni iniziazione, perché il rito è composto costantemente da gesti simbolici. I riti infatti sono costituiti da una successione di simboli messi in movimento, ogni gesto rituale rappresenta un simbolo in azione essi sono due aspetti di una medesima realtà.